Retail e AI: come trasformare l’intenzione d’acquisto in conversione reale

08 Maggio 2025
ottimizzare uno store on line con l'AI

Retail in evoluzione: come l’AI sta cambiando le regole del gioco nel marketing

In un mercato in costante trasformazione, dove il confine tra online e offline è sempre più sfumato, il marketing retail è chiamato a un cambiamento radicale. L’intelligenza artificiale non è più solo uno strumento innovativo: è diventata una leva strategica per intercettare la domanda, coinvolgere i consumatori e ottimizzare le conversioni.

Nel contesto attuale, lo shopping è diventato un’attività pervasiva. I consumatori non si limitano più a visitare un negozio fisico o un sito eCommerce: scoprono, valutano e acquistano mentre guardano un video, scorrono i social, leggono una recensione o interagiscono con un assistente vocale.

È ormai evidente che lo shopping non é più un percorso lineare, in quanto un consumatore può scoprire un prodotto guardando Short di YouTube o un reel su TikTok e acquistarlo senza mai uscire dall’app oppure trovare un prodotto nella Ricerca e poi acquistarlo presso un punto vendita in base alle disponibilità nei negozi vicini.

È questo rende il comportamento dei consumatori imprevedibile. L’esperienza d’acquisto è diventata liquida, distribuita su una molteplicità di touchpoint, e richiede ai brand la capacità di essere presenti – e rilevanti – in ogni istante che conta.

Secondo le analisi di Google, l’80% dei percorsi d’acquisto online coinvolge più canali e dispositivi.
Questo significa che l’intento può nascere in un luogo e trasformarsi in conversione in un altro.

È proprio in questa complessità che si cela l’opportunità per i retailer più agili e data-driven.

Dalla raccolta dei dati alla personalizzazione delle esperienze, fino alla previsione dei comportamenti d’acquisto e alla generazione automatica di contenuti e campagne: le tecnologie intelligenti mettono a disposizione dei marketer strumenti innovativi per aumentare le performance e restare competitivi.

 

L’intelligenza artificiale come leva strategica

Negli ultimi anni, l’AI ha cominciato a trasformare radicalmente l’esperienza d’acquisto, offrendo suggerimenti personalizzati, automazione dei processi e fluidità nelle transazioni.
Che si tratti di consigliare un outfit, mostrare la disponibilità di un prodotto nei negozi vicini o semplificare il pagamento, l’AI consente ai retailer di essere sempre presenti nei momenti chiave del customer journey.
E con questo sorgono nuove modalità di coinvolgimento dei consumatori da parte dei brand e dei creator.

 

Dal feed al carrello: l’importanza dei dati di qualità

Tutto parte dalla qualità delle informazioni. L’AI dà il meglio di sé quando lavora su dati affidabili: immagini aggiornate, prezzi corretti, stock real-time. Piattaforme come Google Merchant Center aiutano i brand a mantenere questi standard, migliorando la performance delle campagne e l’efficacia delle interazioni con i consumatori.

 

Ricerca visiva e creator: il nuovo volto dell’influenza

La scoperta dei prodotti avviene sempre più attraverso esperienze immersive e visive.
Lens di Google, con più di 20 miliardi di ricerche mensili, sta ridefinendo il modo in cui le persone trovano ciò che cercano.
E YouTube si conferma come il canale più affidabile per chi vuole consigli autentici: i creator generano fiducia e accorciano il ciclo d’acquisto.
Infatti anche se i social media giocano un ruolo fondamentale nella costruzione della brand awareness, è la credibilità delle fonti a fare la vera differenza quando si parla di spingere gli utenti verso l’acquisto.

Un esempio concreto arriva da YouTube, che oggi si conferma come il canale preferito – in particolare da millennial e Gen Z – per cercare opinioni e approfondimenti sui prodotti. Secondo una ricerca condotta da Traackr nel 2024, questa piattaforma si distingue per la fiducia che genera: gli utenti risultano essere fino al 98% più inclini a seguire i consigli dei creator di YouTube rispetto agli influencer attivi su altri canali.

I creator, infatti, sono diventati una figura centrale nel processo d’acquisto: offrono contenuti autentici, mostrano i prodotti all’opera e guidano le scelte in modo trasparente. Questo approccio ha portato ad accorciare sensibilmente il ciclo decisionale: in media, il tempo necessario per passare dalla scoperta del prodotto all’acquisto si è ridotto di sei giorni.

Un esempio? Sephora
Per ampliare la portata delle sue campagne social durante il periodo festivo, il brand ha adottato una strategia mirata: ha coinvolto sette creator per dare vita a una campagna Demand Gen focalizzata sugli YouTube Shorts, presentando idee regalo pensate per l’occasione. Il risultato? Un aumento rilevante del traffico sul sito e un +82% nelle ricerche del termine “festività Sephora”, oltre a uno dei migliori brand lift registrati nel settore beauty.

 

Cosa possono fare i marketer oggi

Il consiglio è chiaro: investire in dati strutturati, adottare strumenti AI integrati (come Lens, Performance Max, Demand Gen), e costruire strategie incentrate sull’esperienza utente.
I brand che riusciranno a connettersi con i clienti in modo rilevante, intuitivo e personalizzato saranno quelli che guideranno il futuro del retail.

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